domenica 19 agosto 2012

I mercati, Monti e i suoi alleati



“(…) Il 14 luglio, La Repubblica ha pubblicato uno specchietto sui complicati intrecci tra banche d'affari (le multinazionali Morgan Sachs, JP Morgan e Morgan Stanley), le società di fondi d'investimento da loro controllate e le agenzie di rating.
Lo specchietto è illuminante, ma non di facile lettura. Mi pare quindi utile segnalare da altre pubblicazioni i rapporti tra agenzie e multinazionali, anche con alcuni nomi di quelle cinquemila persone (seimila secondo uno studioso, David Rothkopf) che dai consigli di amministrazione di circa cinquecento multinazionali decidono i destini del pianeta.
L'agenzia Moody's è sussidiaria della Moody's Corporation. L'amministratore delegato è Raymond McDaniel jr. Sono al vertice Basil L. Anderson, della Stable Inc. e della Hasbro Inc. (grandi imprese del settore vendite e servizi); Robert Glauber, della ING Group (multinazionale bancaria e assicurativa con sede in Olanda); Henry McKinnel (della multinazionale farmaceutica Pfizer e della petrolifera Exxon Mobil); Nancy S. Newcomb della Citigroup e della Sysco Corporation (settore alimentare); John K. Wulff della Herculer (multinazionale chimica), della Kpmg (multinazionale di consulenza finanziaria e di certificazione dei bilanci), della petrolifera Sunoco e della Fannie Mae (che insieme alla Freddie Mae deteneva i pacchetti ipotecari della bolla immobiliare e che Bush salvò sull’orlo del fallimento).
La Standard & Poor’s è sussidiaria della multinazionale McGraw-Hill Company, con sede a New York, multinazionale dell’editoria, delle comunicazioni e delle costruzioni, proprietaria di Business week; il presidente è Harold McGraw III, che fa parte del vertice della United Technology (multinazionale delle armi) e della Conoco Phillips (multinazionale petrolifera ed energetica); siedono al vertice: sir Winfried Bishoff, presidente della Citigroup Europa e dirigente della Henry Schroder Bank di Londra; Douglas Daft presidente della Coca Cola Co. (che fa pubblicità su paginate di giornali italiani vantando il cospicuo contributo al nostro PIL); Hilde Ochoa-Brillenmbourg, dirigente del Credit Union World Bank del Fondo Monetario Internazionale (FMI), i cui saggi suggerimenti hanno portato alla rovina interi paesi; James H. Ross, della British Petroleum (la cattiva manutenzione di uno dei cui pozzi sottomarini ha sparso devastante petrolio sulle coste degli Stati Uniti); Edward B. Rust jr, presidente della compagnia di assicurazione State Farm Insurance, direttore della Helmyck & Paine (grande impresa petrolifera); Sidney Taurel, presidente della multinazionale farmaceutica Eli Lilly (che in passato ha avuto tra i suoi dirigenti Kenneth Lay, condannato per la bancarotta della Enron, indice del fatto che, nelle competizioni tra le multinazionali, qualcuna può soccombere) e direttore della grande IBM.
L’agenzia Fitch di New York è sussidiaria della multinazionale di servizi Fimalac con sede a Parigi. Il 20% del suo pacchetto azionario è di proprietà della multinazionale nordamericana delle comunicazioni Hearst. Il suo presidente è Marc Ladreit de Lacharrière, dirigente della Renault e della Banque de Suez. Tra i dirigenti figurano David Dautresme della banca Lazard Frères; Philippe Lagayette, della Jp Morgan & C.ie; Bernard Mirat della Cholet Dupont (società finanziaria); Bernard Pierre della Fremapi (grande impresa dei metalli preziosi, settore verso il quale possono essere stati indirizzati gli investimenti ricavati dalla vendita dei titoli pubblici di Paesi europei).
Il lettore che si è affaticato a seguire questo elenco ha il vantaggio di poter sostituire nomi di persone fisiche (magari ricavandone le biografie su Internet) alla mendace espressione “i mercati”, che non ci fa capire contro chi l’Italia sta combattendo una guerra che forse non ha perso del tutto. (…)” (da un testo di Giovanni Galli su ‘Linus’ agosto 2012)

Per capire chi sta conducendo questa guerra, riporto sotto l’elenco, risultante da wikipedia, delle collaborazioni con organismi internazionali del prof. Mario Monti :
“È stato, tra il 2005 e il 2008, il primo presidente del Bruegel, un comitato di analisi delle politiche economiche (think-tank), nato a Bruxelles nel 2005.
Nel 2010 è inoltre divenuto presidente europeo della Commissione Trilaterale, un gruppo di interesse di orientamento neoliberista fondato nel 1973 da David Rockefeller e membro del comitato direttivo del gruppo Bilderberg. Da questi incarichi si è dimesso il 24 novembre 2011, a seguito della nomina a Presidente del Consiglio.
Tra il 2005 e il 2011 è stato international advisor per Goldman Sachs e precisamente membro del Research Advisory Council del Goldman Sachs Global Market Institute, presieduto dalla economista statunitense Abby Joseph Cohen.
È stato inoltre advisor della Coca Cola Company, membro del "Senior European Advisory Council" di Moody's ed è uno dei presidenti del "Business and Economics Advisors Group" dell'Atlantic Council.
È editorialista de Il Corriere della Sera e autore di numerose pubblicazioni.”
Il fatto di ritrovare nelle “collaborazioni” del prof. Monti alcuni nomi di società precedentemente citate introduce un interrogativo: con chi sarà alleato, nella ‘guerra’ contro i ‘mercati’ l’attuale Presidente del Consiglio? E con chi sarà, obbiettivamente, alleato chi l’ha proposto e lo sostiene?

                                                                                                                                      Leonardo Bertelli


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