domenica 15 settembre 2013

Non si può costruire la pace per mezzo della guerra



Parte terza


Militarizzaione del territorio toscano
1. BASE USA DI CAMP DARBY
La base è situata nella pineta di Tombolo, occupa circa mille ettari di terreno, che si estendono in una posizione ideale strategica nel bacino del Mediterraneo. La concessione agli Stati Uniti della base di Tombolo è avvenuta nel 1951, grazie a un trattato bilaterale firmato dall'allora Ministro della Difesa italiano, dal governo USA e dal Pentagono. Il trattato ancora oggi mantiene un grado di segretezza elevato.
Il comandante della base è un ufficiale italiano affiancato da un comandane statunitense. Ma chi comanda effettivamente a Camp Darby? Camp Darby, come le altre basi USA in Italia, è inserita nella catena di comando del Pentagono e quindi sottratta ai meccanismi decisionali italiani. Secondo il rapporto “Base Structure Report 2010”, essa comprende 143 edifici con una superficie di 620.552 metri quadri. Poi compare "Coltano troposcatter Site" con 9 edifici e una superficie di 44.496 mq. Secondo lo stesso rapporto, altre strutture per il rifornimento e l'addestramento si trovano in tre località in provincia di Livorno con 203 edifici per una superficie di poco meno di 1.500.000 mq e un deposito di stoccaggio munizioni a Pisa con 222 edifici per una superficie di 514.141 mq. Camp Darby ospita al suo interno anche un comando NATO; gestita dall'U.S. Army, per il quale è la principale struttura logistica nel Mediterraneo, ha inoltre la funzione di stoccaggio e manutenzione di armamenti.
All'interno di Camp Darby hanno sede 26 strutture di appoggio dell'esercito, dell'aviazione e del Dipartimento della difesa; è presente, inoltre, una base di addestramento della Guardia Nazionale dell'esercito. Oggi sono stoccate a Camp Darby 20.000 tonnellate di munizioni per artiglieria, missili, razzi e bombe d'aereo con 8.100 tonnellate di alto esplosivo. Più gli equipaggiamenti completi per armare una brigata meccanizzata: 2.600 tra tank, blindati, jeep e camion. Nel 1999 la capacità complessiva dei magazzini è stata certificata per contenere 32.000 tonnellate di ordigni. Nel periodo del governo D'Alema la polemica sulla presenza di ordigni nucleari nella base smentita dal primo ministro, fu confermata da una denuncia dell'intellettuale dissidente americano Gore Vidal, che riportò i dati di una rivista specializzata americana autorizzata dal ministero della difesa. Recentemente i comandanti stessi della base hanno confermato la presenza di armi all'uranio impoverito nei magazzini della base. Camp Darby ospiterebbe la 'superbomba GBU-28' all'uranio impoverito, che sarebbe stata pure inviata alle forze armate israeliane tramite navi salpate dal porto toscano di Talamone (utilizzato in passato per vasti traffici internazionali di armi). Già la prima "guerra del Golfo" ha palesato la centralità della base nell'invio di forniture militari verso l'Iraq (nel 1991 sono partite da Camp Darby 22.000 tonnellate di munizioni, pari alla quasi totalità delle munizioni usate durante la campagna Tempesta nel Deserto). Da Camp Darby partirono il 60% delle bombe scagliate sulla Serbia nel 1999. Nei giorni del Natale 1998, alla vigilia del conflitto in Kosovo, sui moli tirrenici sono sbarcate 3278 cluster bomb. Ultimamente, nel 2011 da Camp Darby attraverso l'aeroporto militare di Pisa sono partiti diversi carichi militari per la guerra in Libia. In passato la base è servita da supporto per diverse operazioni di morte, tra cui il rifornimento della contras in Nicaragua, nonché come nodo strategico della struttura Gladio/Stay Behind, lo strumento di eversione golpista che operava in Italia al soldo degli USA, e come centro di addestramento per lo stragismo fascista. Vincenzo Vinciguerra, terrorista neofascista, responsabile materiale della strage di Peteano del 31.5.1972, ha dichiarato ai giudici che a Camp Darby negli anni '70 sono stati addestrati neofascisti italiani e installati i "NASCO", depositi d'armi per le strutture parallele della NATO, dei servizi segreti e dei fascisti in funzione anticomunista (Gladio/Stay Behind).

L'inchiesta Casson- Mastelloni
Fin dal 1974 erano filtrate voci sull'uso della base per l'addestramento di neofascisti, voci successivamente confermate dalle indagini dei giudici veneziani Casson e Mastelloni.
1990 - Un'indagine condotta dal giudice Casson rende noto che Camp Darby è la principale base strategica, chiamata in codice "Base A", della rete segreta paramilitare e di ispirazione anticomunista Stay Behind, più conosciuta come Gladio, che se ne serviva per l'addestramento e come magazzino di armi e munizioni.

La notte del MOBY PRINCEIl 10 aprile del 1991 il traghetto Moby Prince va in fiamme davanti al porto di Livorno. 140 persone muoiono carbonizzate, e una sola sopravvive, il mozzo Alessio Bertrand. È la più grande tragedia della marineria italiana dopo la II guerra mondiale. Quella notte in rada al porto c'erano cinque navi USA di ritorno dall'Iraq. La tragedia avviene alle 22:25, quando il traghetto, che stava uscendo dal porto, si scontra con la petroliera Agip Abruzzo, ormeggiata proprio tra una delle imbarcazioni militari e un'altra petroliera, l'Agip Napoli. Il comitato dei familiari delle vittime ritiene che la tragedia sia collegata al movimento delle navi USA. Secondo le testimonianze di alcuni militari italiani, una nave USA imbarcava armi e munizioni all'imboccatura Nord del porto nella zona del Calambrone in zona proibita e con procedure non conformi alle regole di sicurezza, che prevedono lo svolgimento di tali operazioni rigorosamente nelle ore diurne in prossimità del canale Navicelli, lontano dunque dalle rotte della navigazione civile. Dopo aver scritto per anni all'ambasciata USA a Roma chiedendo la consegna dei tracciati radar e delle foto satellitari USA di quella notte, un consigliere della regione Toscana riceve, nel maggio 2002, il primo e unico documento ufficiale statunitense sull'incidente del Moby Prince dal capo ufficio responsabile dell'Avvocatura militare statunitense, John T. Oliver.
In primo luogo viene confermata nella notte dell'incidente la presenza di cinque navi USA nel porto di Livorno, smentendo quindi la versione fornita undici anni prima dal comandante del Leghorn Terminal di Camp Darby, il quale aveva comunicato soltanto i nomi di tre imbarcazioni militarizzate destinate all'ancoraggio in rada. Secondariamente viene negata l'esistenza del materiale richiesto. Stando alla comunicazione del comandante Harpole, dopo la tragedia, alla reiterata richiesta di avere una copia dei tracciati radar di quella sera, le autorità statunitensi hanno risposto: "Camp Darby (la più grande base militare Usa del Sud Europa, n.d.r.) non dispone di apparati radar". Nessun monitoraggio, nessuna copertura satellitare, impossibile.

Questione sicurezza Agosto del 2000
Secondo il sito statunitense www.GlobalSecurity.org, che ha tratto la notizia dalla rivista tecnica del Genio dell'esercito USA, nell'estate del 2000 alla base di Camp Darby è stato effettuato lo sgombero d'emergenza di numerosi ordigni. L'attività si rese necessaria in quanto, già a partire dalla primavera dello stesso anno, era stato rilevato un cedimento parziale delle strutture di copertura di alcuni magazzini munizioni refrigerati, costruiti al centro della pineta, peraltro già precedentemente sottoposti a lavori di restauro. Il materiale esplosivo immagazzinato nelle strutture fu spostato in altri magazzini, impiegando sia personale sia robot telecomandati, in modo da evitare i rischi più grossi.
Più precisamente vennero sgomberati con estrema cautela otto depositi sotterranei e igloo, contenenti 100.000 ordigni con 23 tonnellate di esplosivo ad alto potenziale.
L'operazione, durata 12 giorni, viene descritta dai militari USA come "delicatissima", anzi addirittura, come "un piccolo miracolo". Tutto, naturalmente, nel più assoluto segreto.

Chi paga le spese delle basi USA in Italia?
Con i soldi dei contribuenti italiani si pagano non solo le spese militari del nostro paese, ma addirittura i costi delle basi americane in Italia. Denaro liquido ma anche sgravi fiscali, sconti e forniture gratuite di trasporti, tariffe e servizi.
In proporzione, siamo il paese NATO che versa di più agli USA: il 37% delle spese complessive contro il 27% della Germania. Contributi diretti e indiretti «aggiuntivi rispetto a quelli della Nato», spiega lo statunitense “Report on allied contributions to the common defense”.
Qualche dato: l'Italia nel 1999 stanziò alle basi USA 480 milioni di euro, nel 2001 324 milioni di euro e circa 367 milioni di euro nel 2002.

I progetti di ampliamento
Nell'agosto 2005, si diffonde la notizia che la grande base logistica Usa tra Livorno e Pisa potrebbe essere raddoppiata e ottenere allo scopo un'altra area.
La zona indicata è la piana di Guasticce, sempre tra Livorno e Pisa, vicino all'interporto e allo scolmatore, dove è disponibile una superficie di un milione di metri quadri.
Ultimamente si è avviato l'allargamento del canale dei Navicelli a servizio della cantieristica navale. La comune volontà della Provincia di Pisa e della Navicelli Spa di sviluppare il canale che passa nel cuore di Camp Darby verso l'area dell'interporto di Guasticce. La Navicelli S.p.a. è una società interamente a capitale pubblico, costituita al fine di gestire il Porto pisano, il Canale dei Navicelli e più in generale tutte le aree demaniali, su delega del Comune di Pisa con convenzione del 28 dicembre 2000. Nessuno dimentica l'ipotesi emersa nel 2006 di ampliamento della base militare in quell'area. La Regione Toscana e i comuni di Pisa e Livorno hanno dato il via, con un accordo di programma e 108 milioni di euro, al riassetto delle vie navigabili interne per «ottimizzare gli interscambi tra i siti logistici della Toscana». Al dragaggio di Navicelli contribuisce la Regione con 5 milioni di euro. Tra i siti logistici maggiormente interessati c'è la base Usa di Camp Darby, che chiede l'ampliamento del Canale dei Navicelli che la collega al porto di Livorno. Il sindaco di Pisa Marco Filippeschi (Pd) ha chiesto al comando Usa una compartecipazione ai lavori «anche in vista di importanti prospettive dello stesso Camp Darby». Il comando ha «interesse ad allargare la darsena della base militare» così da manovrare due chiatte in contemporanea. Questo favorisce il porto di Livorno uno degli undici porti nucleari.
(I dati e le notizie su Camp Darby sono stati ricavati da il dossier "Che ne sai della base USA di Camp Darby?" e da Enrico Fedrighini: “Moby Prince: un caso ancora aperto”. Paoline Editoriale Libri, 2005)



2. LIVORNO PORTO NUCLEARE
Livorno è uno degli undici porti nucleari italiani dove sostano o approdano unità militari a propulsione e capacità nucleare. Come affermato dal professore Massimo Zucchetti del politecnico di Torino: "La presenza di navi militari a propulsione nucleare non è ammissibile in porti situati in zone con presenza di popolazione civile nel raggio di qualche km, per motivi di sicurezza e di possibilità da parte delle autorità militari di ottemperare secondo legge alle disposizioni delle autorità civili. In particolare, date queste condizioni, in nessuno degli attuali "porti nucleari" italiani è ammissibile questa presenza". In base al decreto legislativo 230 del 1995 i cittadini dovrebbero sapere se vivono in un'aera a rischio nucleare, e conoscere i piani di emergenza nucleari per portaerei e sottomarini atomici. Invece quei piani (se anche esistono) rimangono nel cassetto, top secret, per non generare allarme fra le popolazioni e questo anche a Livorno.

3. CHE COSA È UN HUB MILITARE
Nel programma pluriennale, presentato nel 2010 alle commissioni difesa del Senato e della Camera, esso viene definito "Hub aereo nazionale dedicato alla gestione dei flussi, via aerea, di personale e di materiale dal territorio nazionale per i teatri operativi, e viceversa, con tempestività ed efficacia. La capacità di transito massimo dell'Hub sarà di circa 600-1200 passeggeri giornalieri, mentre la sua capacità di movimentazione giornaliera massima sarà di circa 300-400 tonnellate".
Va inoltre rilevato che, nella relazione alla Commissione Difesa del Senato, non viene chiarito che cosa comporterà, per il territorio di Pisa e Livorno, il fatto che tale struttura "dovrà esser adeguatamente connessa con le principali vie di comunicazione stradale, ferroviaria e navale".
La decisione di realizzare a Pisa l'Hub militare è stata presa senza che sia stato fatto alcuno studio sulle implicazioni per il territorio di Pisa/Livorno, anzitutto sull'impatto ambientale sia acustico che chimico. A titolo di esempio su che cosa dovrebbe essere fatto ci si può basare su uno studio dell'ARPAV (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Veneto) del 2007 che dimostra come ci sia un rapporto diretto tra emissione di PM10 ("polveri sottili") e il numero di movimenti degli aerei. Dimostra che un aereoporto in forte espansione come quello di Pisa provoca un crescente inquinamento chimico, dovuto sia ai voli sia al funzionamento stesso della struttura aeroportuale e all'aumento del traffico stradale per i collegamenti con l'aeroporto. Tutti questi tipi di inquinamento cresceranno con la realizzazione dell'Hub militare. Da notare inoltre che l'aumento dei voli militari comporterà anzitutto un aumento del rischio di incidenti come quello nel novembre 2009 in cui cadde vicino alla ferrovia un C-130J. Tenuto conto che l'incidente, in cui è morto l'intero equipaggio, avrebbe potuto provocare una strage se l'aereo fosse caduto sull'abitato che dista dall'aeroporto 200 metri dalle case del quartiere San Giusto, 1 km dalla stazione centrale e 2 km dal centro città. Senza contare che disatro sarebbe se un grosso aereo, carico di eufemisticamente "merci pericolose", precipitasse appena dopo il decollo.

4. WASS DI LIVORNO
La Wass di Livorno va a gonfie vele: negli ultimi tre anni ha assunto cento persone, tutte altamente specializzate, portando il totale a 500, più 1000-1200 nell'indotto. La Commissione difesa della Camera ha approvato, dopo quella del Senato, l'acquisizione del nuovo siluro pesante per sommergibili U-212A. Si tratta di una evoluzione dello Squalo Nero, prodotta dalla Wass a un costo stimato di 87,5 milioni di euro (che, come di solito avviene, alla fine risulterà maggiore). Grazie a questa maxi-commessa la Wass potrà potenziare la ricerca e sviluppo. A tal fine ha stipulato un accordo con la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, il cui Centro di ricerca sulla robotica marina si è insediato allo Scoglio della Regina a Livorno, grazie ai finanziamenti europei dei PIUSS (Piani Integrati Urbani di Sviluppo Sostenibile) ottenuti dal Comune. La convenzione - stipulata nel dicembre 2009 tra il Comune di Livorno, la Scuola Sant'Anna e la Wass - stabilisce che la Scuola mette a disposizione della Wass le proprie conoscenze e attrezzature scientifiche, mentre la Wass mette a disposizione della Scuola i propri laboratori e impianti di sperimentazione.
In tal modo, avvalendosi della ricerca universitaria, la Wass può produrre armamenti ancora più sofisticati.

5. MILITARIZZAZIONE DI SCUOLE E UNIVERSITA'
L'Università di Pisa sottoscritto nel 2002 un contratto top secret di 75.000 dollari con un'agenzia del Dipartimento della difesa Usa. Due contratti nel 2008 per un ammontare di 108.100 dollari per "servizi". Due i contratti direttamente assegnati all'Istituto di scienza e Tecnologia dell'Università di Pisa (anni 2005-06), valore complessivo 53.590 dollari, committente il NAVSUP FISC Sigonella Det di Londra e il Naval Research Laboratory. Inoltre gli atenei di Pisa, Genova, Napoli e Trieste sono le università convenzionate con l'Accademia navale di Livorno per l'attuazione dell'iter di studi dell'ufficiale della Marina militare. A Pisa, per iniziativa del Comune, 1.500 bambine e bambini delle scuole dell'infanzia, primarie e medie sono stati condotti il 27 aprile 2011 nella caserma della Brigata Folgore, dove per il secondo anno si è svolta la ´Giornata della solidarietà'. Che impressione hanno avuto questi bambini? Che la caserma è un luogo bellissimo, dove tante persone simpatiche ti fanno fare tanti giochi, dai percorsi a ostacoli alle gare di orientamento, dove dal cielo scendono supereroi alati che volteggiano lasciandosi dietro scie di fumo tricolore. Analoghe iniziative in altre scuole primarie e medie. In quelle del Trentino è stato diffuso un calendario Nato/Isaf, con in copertina un blindato italiano in Afghanistan, armato di mitragliatrice, e foto di soldati italiani che, in assetto di guerra, regalano ai bambini afghani palloni bianchi con scritto ´Isaf', che li curano amorevolmente, che vengono accolti nei villaggi da bambini festanti. A Rovigo, lezione di tattica militare e combattimento con armi ad aria compressa. Una migliore preparazione i ragazzi la possono avere con il corso “Allenati per la vita”, promosso dai ministeri dell'istruzione e della difesa, valido come credito formativo: vengono addestrati al combattimento con armi ad aria compressa e a percorsi ginnico-militari. E, compiuti i 18 anni, possono partecipare ai corsi di formazione “Vivi le Forze Armate, Militare per tre settimane”, per “condividere i valori che promanano dalle Forze Armate. In Senato - dopo essere passata alla Camera grazie a un'intesa multipartisan - la legge per “la promozione e diffusione della cultura della difesa attraverso la pace e la solidarietà in particolare nelle scuole di ogni ordine e grado” è oggi una realtà.

6. EUROFOR, FIRENZE
La caserma Predieri di Firenze è sede del comando militare di Eurofor, la Forza operativa europea di reazione rapida composta da militari di Italia, Spagna, Portogallo e Francia. Dal primo luglio 2011 può essere impiegata in ogni 'teatro' che si dovesse aprire nel raggio di 6.000 chilometri da Bruxelles, quindi anche nel nord Africa. Può contare su 1.500-2.000 uomini, può essere allargata all'intervento di altri Paesi europei ed è disponibile per ogni tipo di impiego con un preavviso che può andare da uno a cinque giorni. È stata costituita nel 1995 ed è stata coinvolta nelle operazioni in Albania (durante la guerra in Kosovo), in Macedonia (2003-04), in Ciad e nella Repubblica Centrafricana.
Extraterritorialità delle installazioni.
L'art. 9 del trattato internazionale istitutivo: “Le installazioni destinate all'uso ufficiale di Eurofor sono inviolabili come anche lo sono i suoi archivi in qualunque luogo essi si trovino. Nessun rappresentante dello Stato di accoglienza potrà entrare nelle suddette installazioni senza il consenso del Generale che comanda EUROFOR o altro funzionario a questo delegato…”



INIZIATIVE PER UNA POLITICA DAVVERO DI PACE
ALCUNE PROPOSTE
Svolta rispetto ai conflitti armati in cui l'Italia è (o è stata) coinvolta:
- MALI: condannare l'attacco della Francia (nemmeno "autorizzato" dall'ONU!) invece di sostenerlo;
- AFGHANISTAN: ritirarsi ora, risarcire il paese, invece di continuare a uccidere per un anno o più;
- SIRIA: premere per un cessate il fuoco e il negoziato tra tutte le forze, anziché fornire aiuti militari ai gruppi armati e un appoggio politico-economico al loro braccio politico (il CNS, poi la "Coalizione");
- LIBIA: riconoscere i crimini nostri e della NATO, commessi in spregio al mandato ONU; risarcire le vittime; considerare rifugiati gli esuli; svelare gli interessi dietro le falsità raccontate in coro dai media.
INFINE: ripudiare la "guerra permanente" americana, rifiutando ogni collaborazione. Ad es., chiudendo le basi USA come quelle "Africom" a Vicenza e a Napoli, create per le future guerre USA in Africa.
Svolta nell'impiego delle risorse economiche per la difesa dell'Italia:
- cancellare o rivedere i progetti più onerosi: caccia F-35 e JSF, elicotteri NH-90, navi Fremm, ecc.;
- revocare la L. 244/12 che consente di riordinare le forze armate da forze di difesa in forze offensive.
Svolta nella tutela del territorio nazionale italiano :
- usare i risparmi (punto 2) per bonificare i territori nazionali contaminati (Sardegna, Taranto, ecc.);
- negare a paesi terzi l'uso dei poligoni di tiro e ogni altra attività che contamini il territorio italiano;
- vietare sul territorio nazionale lo stoccaggio di armi nucleari o la costruzione dei nocivi radar MUOS.
Svolta nella conduzione della politica estera italiana :
- uscire dalla NATO o passare da stato membro a partner. Il Partenariato Euro-Atlantico fu creato il 27 maggio 1997 al vertice di Parigi ed è un forum di regolare consultazione, coordinamento e dialogo tra la NATO e i partner esterni.
Riconversione dell'industria militare.
- Chiediamo una legge nazionale per la riconversione dell'industria militare e la costituzione di un fondo annuale di 200 milioni di euro per sostenere le imprese impegnate nella riconversione da produzioni di armamenti a produzioni civili.
Per quanto riguarda Livorno e area circostante:
- Sapere se esiste un piano di emergenza per il porto di Livorno in quanto porto nucleare e, se esiste, renderlo pubblico alla cittadinanza;
- Adottare tutte le misure atte a bloccare il progetto dell'Hub Aeroportuale Militare, a partire da una valutazione di impatto sul territorio.
- Promuovere con altri enti locali toscani un comitato unitario per favorire la riconversione ad usi civili di basi, strutture e industria militare presenti sul territorio.

ATTIVITÀ DI PACE
Corpi di pace
- Si propone lo stanziamento per dar vita a un primo contingente di corpi civili di pace, destinati alla formazione e alla sperimentazione della presenza di 500 volontari da impegnare in azioni di pace non governative nelle aree di conflitto o a rischio di conflitto.
Istituto per la pace
- Al pari di altri paesi ( Svezia e Norvegia) che hanno istituti di ricerca sui temi della pace e riconosciuti internazionalmente, si propone il finanziamento di un istituto indipendente di studi che possa realizzare ricerche a sostegno della pace e del disarmo.

(A cura di Alessandro Bocchero e Paolo Cascinelli)

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