Democrazia e partecipazione
(diffondere il potere, non concentrarlo)
“La
democrazia rappresentativa ha bisogno... sia di una sua riforma
interna in senso proporzionale, sia di essere arricchita da nuove
forme di democrazia partecipativa.”
“...il
sistema rappresentativo è l'unico che garantisce la partecipazione
di tutti i cittadini in condizioni di voto segreto... ma per
affrontare l'attuale crisi (della democrazia
e dei partiti) deve essere associato alla
democrazia partecipativa... l'attività costante della partecipazione
alimenta e garantisce, stimola e controlla la qualità della
rappresentanza e la qualità della politica pubblica.”
“Tra
i cittadini è cresciuto il desiderio di riappropriarsi di ciò che è
comune, non solo beni ma anche processi. La democrazia si allarga e
diventa più inclusiva: delle nuove forme di partecipazione dei
cittadini, della gestione dei beni comuni, della società civile che
interagisce, in piena autonomia, con una sfera politica che si apre
alla cittadinanza invece di chiudersi come un riccio.”
“Troppe
volte la 'partecipazione', come viene praticata dai partiti ansiosi
di dimostrare la loro disponibilità e la loro 'modernità', ha
assunto il volto dello 'sfogatoio' con assemblee caratterizzate da un
confusionismo generale. Occorre invece uscire da questa
mistificazione della sovranità popolare, e allo stesso tempo
destrutturare una sovranità popolare totalmente fondata sulla
delega. Occorre trasformare il livello prepolitico della
partecipazione in diritto alla democrazia... L'istituto della
partecipazione riduce la discrezionalità delle scelte
politico-amministrative, obbligando le istituzioni a prendere in
considerazione le istanze partecipative e ad argomentare in maniera
più circostanziata le proprie decisioni.”
La partecipazione ha necessità di rispettare tre capisaldi:
- L'informazione: la trasparenza e l'accesso possibile e reale dei cittadini partecipanti a tutti i dati preliminari all'oggetto delle decisioni deve costituire il presupposto per una reale partecipazione;
- Le tecniche e le risorse umane e materiali per attuarla: il processo partecipativo è normato e calendarizzato, deve inoltre essere seguito e raccolto da tecnici neutrali ed esperti;
- La continuità: è un processo, non un momento, che contribuisce così alla formazione di un prezioso capitale umano per qualsiasi democrazia cioè gruppi crescenti di cittadini informati, attivi e con le idee chiare su che cosa costituisce una cultura democratica, che contribuiscono alle scelte e ne controllano l'attuazione.
Per ciò che concerne la nostra città sono andato a rileggermi
quello che l'attuale Sindaco scriveva nel suo programma elettorale
ampiamente disatteso e largamente inattuato :
“...insieme
per governare il cambiamento... superamento di una visione
gerarchica... idea della partecipazione come
motore di cambiamento... i cittadini non più solo destinatari delle
azioni di governo, ma essi stessi azioni di governo... la
partecipazione si evolve a strumento per costruire e mantenere i
legami sociali, per riaffermare e difendere una visione comunitaria
del territorio... Livorno 'città della partecipazione'”
Non casualmente i processi partecipativi iniziati (Cisternino 2020,
Pensare in grande) sono stati abbandonati e miseramente falliti. Il
referendum sulla localizzazione di un ospedale nuovo non ha dato il
risultato voluto dai 28.317 cittadini livornesi che hanno
partecipato, ma, strumentalizzando i cittadini assenteisti, è stata
assunta la scelta opposta, dichiarando che è da considerare
“normale”non aver esercitato il diritto-dovere di voto.
Anche per questo ci batteremo per l'eliminazione del quorum in tutti
i referendum.
Per la redazione del nuovo strumento urbanistico cittadino
l'Amministrazione Comunale ha dichiarato che avrebbe scelto un metodo
partecipativo ed ha indetto una gara per scegliere il gruppo dei
tecnici che seguisse la partecipazione; di tale gara si è persa ogni
traccia.
Come lo strumento urbanistico interessa tutti i cittadini perché dà
forma e sostanza a tutto il territorio comunale coinvolgendo i temi
dell’ambiente, del lavoro, delle risorse, così il bilancio
comunale è l’atto che determina tutte le scelte di spesa del
Comune e quindi l’attività ed i servizi del Comune stesso a favore
di tutti gli amministrati; tuttavia mai, nella nostra città, è
stato affrontato il percorso per un bilancio partecipato, anzi il
coordinatore cittadino del PD, per giustificare una mancata
pubblicizzazione dell’atto ha parlato di ‘bilancio tecnico’,
come se le scelte ivi contenute non fossero l’elemento essenziale
della politica economica dell’Amministrazione Comunale.
È nostro obbiettivo contribuire ad aggregare, in modo egualitario,
intorno ai temi esposti tutte le individualità autenticamente
democratiche della città, senza chiedere abiure o rinunce ad
adesioni alle formazioni partitiche dell’area convenzionalmente
definita di sinistra, purchè ciascuno di noi abbia capacità di
ascolto e volontà di confrontarsi e di decidere insieme.
Nella foto sopra, il Cisternino di Città, protagonista di uno dei processi partecipativi iniziati e abbandonati dal Comune.
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