“(…)
Il 14 luglio, La
Repubblica
ha pubblicato uno specchietto sui complicati intrecci tra banche
d'affari (le multinazionali Morgan Sachs, JP Morgan e Morgan
Stanley), le società di fondi d'investimento da loro controllate e
le agenzie di rating.
Lo
specchietto è illuminante, ma non di facile lettura. Mi pare quindi
utile segnalare da altre pubblicazioni i rapporti tra agenzie e
multinazionali, anche con alcuni nomi di quelle cinquemila persone
(seimila secondo uno studioso, David Rothkopf) che dai consigli di
amministrazione di circa cinquecento multinazionali decidono i
destini del pianeta.
L'agenzia
Moody's è sussidiaria della Moody's Corporation. L'amministratore
delegato è Raymond
McDaniel jr.
Sono al vertice Basil
L. Anderson,
della Stable Inc. e della Hasbro Inc. (grandi imprese del settore
vendite e servizi); Robert
Glauber,
della ING Group (multinazionale bancaria e assicurativa con sede in
Olanda); Henry
McKinnel
(della multinazionale farmaceutica Pfizer e della petrolifera Exxon
Mobil); Nancy
S. Newcomb
della Citigroup e della Sysco Corporation (settore alimentare); John
K. Wulff
della Herculer (multinazionale chimica), della Kpmg (multinazionale
di consulenza finanziaria e di certificazione dei bilanci), della
petrolifera Sunoco e della Fannie Mae (che insieme alla Freddie Mae
deteneva i pacchetti ipotecari della bolla immobiliare e che Bush
salvò sull’orlo del fallimento).
La
Standard & Poor’s è sussidiaria della multinazionale
McGraw-Hill Company, con sede a New York, multinazionale
dell’editoria, delle comunicazioni e delle costruzioni,
proprietaria di Business
week;
il presidente è Harold
McGraw III,
che fa parte del vertice della United Technology (multinazionale
delle armi) e della Conoco Phillips (multinazionale petrolifera ed
energetica); siedono al vertice: sir
Winfried Bishoff,
presidente della Citigroup Europa e dirigente della Henry Schroder
Bank di Londra; Douglas
Daft
presidente della Coca Cola Co. (che fa pubblicità su paginate di
giornali italiani vantando il cospicuo contributo al nostro PIL);
Hilde
Ochoa-Brillenmbourg,
dirigente del Credit Union World Bank del Fondo Monetario
Internazionale (FMI), i cui saggi suggerimenti hanno portato alla
rovina interi paesi; James
H. Ross,
della British Petroleum (la cattiva manutenzione di uno dei cui pozzi
sottomarini ha sparso devastante petrolio sulle coste degli Stati
Uniti); Edward
B. Rust jr,
presidente della compagnia di assicurazione State Farm Insurance,
direttore della Helmyck & Paine (grande impresa petrolifera);
Sidney
Taurel,
presidente della multinazionale farmaceutica Eli Lilly (che in
passato ha avuto tra i suoi dirigenti Kenneth
Lay,
condannato per la bancarotta della Enron, indice del fatto che, nelle
competizioni tra le multinazionali, qualcuna può soccombere) e
direttore della grande IBM.
L’agenzia
Fitch di New York è sussidiaria della multinazionale di servizi
Fimalac con sede a Parigi. Il 20% del suo pacchetto azionario è di
proprietà della multinazionale nordamericana delle comunicazioni
Hearst. Il suo presidente è Marc
Ladreit de Lacharrière,
dirigente della Renault e della Banque de Suez. Tra i dirigenti
figurano David
Dautresme
della banca Lazard Frères; Philippe
Lagayette,
della Jp Morgan & C.ie; Bernard
Mirat
della Cholet Dupont (società finanziaria); Bernard
Pierre
della Fremapi (grande impresa dei metalli preziosi, settore verso il
quale possono essere stati indirizzati gli investimenti ricavati
dalla vendita dei titoli pubblici di Paesi europei).
Il
lettore che si è affaticato a seguire questo elenco ha il vantaggio
di poter sostituire nomi di persone fisiche (magari ricavandone le
biografie su Internet) alla mendace espressione “i mercati”, che
non ci fa capire contro chi l’Italia sta combattendo una guerra che
forse non ha perso del tutto. (…)” (da
un testo di Giovanni Galli su ‘Linus’
agosto
2012)
Per
capire chi sta conducendo questa guerra, riporto sotto l’elenco,
risultante da wikipedia, delle collaborazioni con organismi
internazionali del prof. Mario
Monti
:
“È
stato, tra il 2005 e il 2008, il primo presidente del Bruegel,
un comitato di analisi delle politiche economiche (think-tank),
nato a Bruxelles nel 2005.
Nel
2010 è inoltre divenuto presidente europeo della Commissione Trilaterale,
un gruppo di interesse di orientamento neoliberista fondato nel
1973 da
David Rockefeller e membro del comitato direttivo del gruppo
Bilderberg. Da questi incarichi si è dimesso il 24 novembre 2011,
a seguito della nomina
a Presidente del Consiglio.
Tra
il 2005 e il 2011 è stato international
advisor per
Goldman Sachs e precisamente membro del Research Advisory Council del
Goldman Sachs Global Market Institute, presieduto dalla economista
statunitense Abby Joseph Cohen.
È
stato inoltre advisor
della
Coca Cola Company, membro del "Senior European Advisory Council"
di Moody's ed è uno dei presidenti del "Business and Economics
Advisors Group" dell'Atlantic Council.
È
editorialista de Il Corriere
della Sera
e autore di numerose pubblicazioni.”
Il
fatto di ritrovare nelle “collaborazioni” del prof. Monti alcuni
nomi di società precedentemente citate introduce un interrogativo:
con chi sarà alleato, nella ‘guerra’ contro i ‘mercati’
l’attuale Presidente del Consiglio? E con chi sarà,
obbiettivamente, alleato chi l’ha proposto e lo sostiene?
Leonardo
Bertelli
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