Il nodo livornese di ALBA esprime la propria ferma opposizione al progetto di
“termovalorizzatore” che gli Enti Locali (Comune, Provincia,
Regione) intendono proporre e realizzare, dovunque scelgano di
localizzarlo, e cercherà quindi di organizzare e/o sostenere
qualsiasi forma di lotta partecipativa e non violenta contro tale
proposta e realizzazione.
A
noi appare assolutamente insopportabile pensare di costruire un mega
inceneritore, sicuramente dannoso per la salute dei cittadini e delle
cittadine livornesi e per l’ambiente, in cui confluiranno rifiuti
da tutta l’area costiera, da Massa a Piombino, e forse dal resto
della Toscana, in una zona già fortemente inquinata che avrebbe
bisogno di risanamento e non di nuovi apporti inquinanti.
Esistono
solo ragioni per non farli gli inceneritori: costano tantissimo,
devono bruciare in continuazione, disincentivano la raccolta
differenziata (i comuni “ricicloni” italiani non hanno ovviamente
alcun inceneritore), producono emissioni nocive, producono scarti di
lavorazione, ovvero scorie, nella specie rifiuti speciali pericolosi.
Gli incentivi all’energia elettrica prodotta dalla combustione dei
rifiuti sono assolutamente vietati dall’Europa e cesseranno al 31
dicembre 2012 e, in ogni caso, vengono cavati dalle tasche di noi
consumatori tramite le bollette maggiorate, cioè i cittadini
italiani sono costretti a pagare per farsi del male. Inoltre il
parlamento europeo ha di recente votato il divieto di incenerimento
entro il 2020 di rifiuti recuperabili o compostabili.
Appare
assolutamente insopportabile spendere centinaia di milioni di euro
per un mega impianto, a basso contenuto occupazionale, quando con
spese nettamente inferiori potremmo scegliere un corretto ciclo di
smaltimento dei rifiuti che affronti il problema della diminuzione
degli scarti, del recupero e del riciclo con maggiori effetti
sull’occupazione e diretto a un nuovo modello di economia
sostenibile.
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