In merito ai fatti accaduti nella nostra città nei giorni 31 novembre/2 dicembre 2012, il Nodo livornese di ALBA afferma con forza quanto previsto dall’Art. 21 della Costituzione riguardo alla libera manifestazione del pensiero in tutte le forme. Esprime quindi la propria solidarietà a quei cittadini che esercitando questo diritto in forma pacifica sono stati repressi violentemente tanto che ne hanno fatto le spese anche livornesi che si trovavano semplicemente nel posto sbagliato nel momento sbagliato. ALBA ritiene che l’ordine pubblico sia salvaguardato quando i cittadini manifestano pacificamente e quando le forze incaricate di vigilare sul suo mantenimento riconoscono questa modalità come legittima. Quando ciò non accade s’innesca una reazione a catena che è sempre più difficile arrestare. E’ quanto si è verificato nei tre giorni del passato weekend in cui la conduzione del sevizio d’ordine inaccettabile fin dall’inizio, in quanto è stata scelta da subito la via della repressione anziché quella del dialogo, ha innescato un meccanismo che era facile prevedere che sarebbe sfociato in tensioni anche incontrollabili quali si sono puntualmente inverate la domenica. L’esercizio della violenza è sempre condannabile da qualsiasi parte provenga ma è ancor più grave quando proviene immotivatamente dai servizi dello Stato che per fondamento e per professionalità devono garantire di ricorrervi solo in situazioni estreme.
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