Incontro nazionale a Bari per affrontare, guardando all'Europa, i nodi che stanno asfissiando la politica italiana. Riportiamo un'intervista a una delle organizzatrici, Teresa Masciopinto, del Nodo Territoriale di Bari:
Come
è andata?
“Molto
bene. Volevamo mettere in ascolto reciproco persone e soggettività
politiche che provenivano da esperienze diverse, ma che condividono
la profonda critica nei confronti dell’attuale sistema
socio-economico e politico. Abbiamo utilizzato lo slogan ‘la
democrazia sta tornando’, una sorta di refrain del film “No – I
giorni dell’arcobaleno”, che evoca il recupero di una capacità
di visione in un momento in cui la democrazia ci sta franando sotto i
piedi, anche in virtù di decisioni politiche nazionali che vanno ben
al di là dei confini democratici tradizionali. Pensiamo anche al
dibattito sul presidenzialismo, fino a qualche mese fa
inimmaginabile, eppure oggi capace di raggiungere discussioni
avanzate senza che nessuno si ponga un problema di sostenibilità e
tenuta del nostro attuale assetto democratico”.
I
gruppi di lavoro cosa hanno prodotto?
“Contributi
articolati e organici. Presto li metteremo in rete in modo da
sollecitare sia la condivisione e, ci auguriamo, una discussione
anche nel prossimo futuro.
Il
processo che avete attivato riguarda un tentativo di aprire uno
spazio innovativo nell’attuale panorama dell’estrema sinistra o
vi rivolgete ad un mondo più ampio?
“Io
credo che siano le idee che si propongono e ciò che si realizza a
poter essere catalogate come ‘di destra o sinistra’, non tanto i
singoli soggetti. Noi vogliamo parlare a quell’ampio fronte
democratico che oggi, in porzioni ampie, non si reca più al voto
anche perché disilluso e incapace d’identificarsi con una proposta
politica. Ma su una cosa voglio essere molto chiara: a noi non
interessa parlare al 2% minoritario di estrema sinistra, ma ad un
popolo progressista che ha voglia di lavorare sulle proposte da
mettere in campo per salvaguardare l’assetto democratico,
rilanciare il nostro Paese e la nostra città”.
A
questo riguardo qual è la vostra idea per Bari, anche in vista delle
amministrative?
“Noi
vogliamo programmare una serie di iniziative di partecipazione per
aprire una discussione a 360 gradi sulla città e sul suo futuro.
Crediamo sia urgente e come Alba faremo la nostra parte”.
Ritiene
che possa nascere una candidatura da questo processo?
“Parlo
in prima persona e quindi formulo un auspicio del tutto personale: io
mi auguro che la società civile che incontreremo sappia lanciare una
sfida alla città anche attraverso una candidatura. Il fatto che in
questa città ancora non si parli di primarie è per me molto grave.
Una volta intrapresa una modalità di apertura al territorio non si
deve tornare indietro. Ecco perché ritengo che se il Pd non dovesse
fare le primarie sarebbe un grave errore politico”.
Ma
questa frammentazione a sinistra non rischia di essere
controproducente ai fini elettorali?
“Io
sono molto preoccupata per la frammentazione a sinistra. Allo stesso
tempo sono però molto preoccupata da chi pone il tema della
governabilità su tutto. Essere schiacciati da quest’ultima urgenza
rischia di far disperdere una visione diversa della società e del
futuro. E’ importante costruire un’alternativa politica
all’attuale assetto partitico. Come detto noi faremo la nostra
parte e man mano assumeremo delle decisioni”.
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