ALBA ha riportato una decisiva vittoria contro l'obbligo alla privatizzazione e lo scippo dei referendum.
La Corte costituzionale ha infatti bocciato l'articolo 4 della cosiddetta manovra di ferragosto 2011 accogliendo il ricorso scritto per la Regione Puglia da Ugo Mattei e Alberto Lucarelli, due dei primi firmatari e redattori del Manifesto di ALBA per un soggetto politico nuovo.
L'articolo di Lucarelli e Mattei sul merito della sentenza (da il Manifesto del 21 luglio 2012) lo trovate qui.
Il comunicato stampa di Alberto Lucarelli e Ugo Mattei (20 luglio 2012) è invece qui.
La sentenza di ieri è fondamentale anche perché afferma, come oggi dichiara Stefano Rodotà, il rifiuto della “logica emergenziale in economia che pretende di travolgere tutto, Costituzione compresa”. Questa sentenza mostra che non si può fare tutto in nome della crisi e del ritornello "L’Europa lo chiede”.
Possiamo dire che i fautori del pensiero unico in nome di quel tormentone hanno perso e che questo risultato “rappresenta un passaggio fondamentale intorno al quale le forze democratiche di questo Paese dovranno ritrovarsi per indicare strade alternative alle politiche liberiste di Monti per uscire dalla crisi” .
Ed è anche da questa esperienza, dalla volontà di generare nuove forme della politica, che ha avuto inizio il percorso di un soggetto politico nuovo, di ciò che oggi è ALBA.
La vittoria di ieri alla Corte Costituzionale non è dunque solo una vittoria giuridica, ma il frutto dell'iniziativa POLITICA di un gruppo di giuristi, sottoscritta da migliaia di italiani nell'agosto 2011 in diretta continuità con la vittoria referendaria.
Qui trovate la ricostruzione cronologica dell'iniziativa politica.
Insomma, risultato della partita: Democrazia 1 - "L'Europa lo chiede" 0.
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